Non si tratta di un’illuminazione per pochi. La creatività non si esprime solo nella scrittura di un capolavoro o nell’estro dei più grandi artisti. È molto di più. Appartiene a tutti in fin dei conti, soprattutto a chi non ha mai preso in mano un matita eppure è in grado di tracciare nuovi scenari imprenditoriali nei modi meno convenzionali.
I processi di creazione di impresa infatti hanno a che fare con l’originalità, modi unici e inimitabili. L’ispirazione viene dalle piccole cose che sono anche quelle della quotidianità. E poi dal coraggio di sapersi mettere nei panni degli altri nel vero senso del termine. Come raccontano i protagonisti di questo Talk che per scoprire le esigenze altrui hanno inscenato le vite degli altri su un palco. Quell’esperienza ha forgiato doti come l’empatia e soprattutto la capacità di rispondere all’imprevisto, l’organizzazione di un evento complesso, la forza di coordinazione di un gruppo composito.
Essere creativi significa inoltre acquisire i linguaggi degli altri, quelli specifici, settoriali dei vari settori del team. Un filosofo impara il linguaggio di un ingegnere. E allo stesso tempo chi è timido impugna le armi della dialettica, della retorica per far valere un’idea davanti a un grande pubblico.
Per questo la creatività ha molteplici forme e appartiene a tutti. E in altre parole è il pensiero che esce dalla scatola e là fuori, all’esterno si contamina con tutto quello che si trova attorno.